— Hey voi due! a me gli occhi! Non sembro forse la principessa delle fate?
– Che leggiadria! Tu che vedi, sinistro?
– Vedo una femminilità innata, una grazia, una morbidezza che non ha mai perso negli ultimi ventitré anni che la conosco
– A me più che una fata sembra un filetto alla mugnaia
– Bocca mia, taci! Tu sei buona solo a sparlare, ad inventare metafore ma nel concreto fai solo fuffa
– E va bene, vossignoria, non è il caso di adirarsi anche perché, fuor di metafora, ciò che la ricopre più che un fiabesco nevischio è soltanto farina
– Non credo a ciò che sento
– Fate male! Le nostre orecchie hanno udito esattamente queste precise parole
– Stronza. E ora che fai? ridi? E voi, occhi, ridete insieme a lei? Ah! Be’: so io come sistemarvi
– Oh no signora!
– Oh no! La cipolla no!
– Mi dispiace tanto hanno appena ordinato una pizza Tropea. Su, sinistra, aiutami!
Tu la tieni, io la taglio
– Non cambierà mai, prima si pavoneggia e poi si offende
– Potevi anche stare zitta, no? Ora ci tocca piangere
– E a me smoccolare
– Ah ora è anche colpa mia? Io ho detto solo ciò che pensavo. Lei è un’egocentrica, una fredda calcolatrice, una che fa tanto la manina morta quando le conviene e poi io sarei la cattiva? Serve un po’ di cervello amici miei, ma dov’è? Dov’è?
– Qualcuno mi ha chiamato? Scusate tanto ma ero concentrato sulla borsa della signora Viola, sì che quello è il nome, no che non si chiama così perché ha la pelle o i capelli di quel colore, ma insomma: posso sapere cosa sta succedendo?
– Taci, ti prego, sei la parte più maschile che possediamo ti devono sempre spiegare tutto, comunque, sarò breve, te lo dirò in due parole: quella boccaccia mi ha offesa
– A dire il vero hai usato quattro parole…
– Sh! Lo sentite? Come batte!
– Ma che succede?
– Oh Dio sto arrossendo e questo colore rossastro non si addice alla mano di una principessa, ma perché?
– Oh madonna mi sembra proprio che sia entrato Salviati, occhio destro, confermi?
– Confermo tutto sinistro: avvistato Salviati al tavolo 5. Naso che dice?
– Odore virile di pecora sarda mischiata a deodorante scaduto: è proprio lui
– Amore mio! Su ragazze, basta litigare, lasciate fare a me e voi aiutatemi. Salviati ordina sempre una pizza alla diavola e io gliela preparerò piccantissima. Che bella boccuccia che sei quando sorridi.
– Che mano meravigliosa sei quando prepari la pizza.
– Fredda nella preparazione, morbida nell’esecuzione
Scrivi un racconto. La protagonista è una mano. La mano di una pizzaiola. Una ragazza di 23 anni che di lavoro fa la pizzaiola. Racconta tutto dal punto di vista della mano. Come se fosse un essere pensante. La mano deve inoltre riuscire a far pensare al lettore i seguenti tre concetti:
Morbidezza
Freddo
Egocentrismo