La sagra delle sagre

Ciacicchie e broccoletti
Porchetta abbruciacchiata
Orchestra di ‘mbriagoni
E danza strasudata.

Alla sagra delle sagre
La notte s’arrigìra
Si gira, rigira e schiatta l’orologio
Alla sagra delle sagre
La notte s’arrigìra
Si gira, rischiatta arrigìra all’orologio.

L’organetto scaca
poi prende fiato
Na tarantella di marziani
sotto ai fari allampadati

La gonna vola via
Si vede il mondo intero
Quasi vola la voliera
All’uomo in canottiera.

“Mi conceda questo ballo
(ma che cul! ma che cul!)”
“Ma son qui col maresciallo”
(e che cul! e che cul!)
“Signorina lei ha begli occhi”
(ma anche il cul anche il cul!)
“Sì, però lei non mi tocchi!”
(porco du! porco du!)

E danza la sottana
danza la canottiera
Lei sa di muschio e timo
Lui di ciacicchie e cabernet.

“Signorina in questi anni
ma addò cazzo era ita
una donna come a lei
è una donna per la vita,
Signorina in questi anni
non l’ho proprio vista mai
e che cazzo dico io
proprio a me tutti i guai?”

“Mi conceda questo ballo
(ma che cul! ma che cul!)”
“Ma son qui col maresciallo”
(e che cul! e che cul!)
“Signorina lei ha begli occhi”
(ma anche il cul anche il cul!)
“Sì, però lei non mi tocchi!”
(porco du! porco du!)

E gli occhi fanno
sparadan-dandan-dan-pin-pin-pong
Come a un macello a un casino che non si sa
Lei che è donna d’altri tempi balla con un cafoncello
Una pezza sudata che gli sembra un violoncello

“Son contenta di ballare
(ma che è gruoss, ma che è gruoss)”
“Anche a me mi fa piacere
(e vaffanculo al maresciallo)”
“Non mi voglio più fermare!”
“Dillo a me! Dillo a me!”
“E la voglio anche baciare”
“Ecco a me! Ecco a me!”

(libera traduzione da La Balera di Van De Sfroos, il merito è ovviamente il suo io mi sono divertito)

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